Tra le più alte nei paesi Ocse, la disuguaglianza di reddito in Italia è cresciuta nettamente all’inizio degli anni Novanta e ha fatto un balzo ulteriore durante la pandemia. Potrebbe essere riconducibile alla maggiore flessibilità del mercato del lavoro.
Con il capitolo dedicato al sistema di tassazione delle imprese prosegue l’analisi che staging.lavoce.info dedica alla legge delega di riforma fiscale. Per un giudizio complessivo bisogna aspettare i decreti delegati, ma il quadro che emerge dal testo di legge non sembra favorire la crescita, premiando le realtà più piccole e meno dinamiche. Per le società di capitali, i problemi maggiori riguardano la struttura dell’Ires e la graduale abolizione dell’Irap. Di fronte ai continui rialzi del prezzo dei carburanti e del greggio il governo potrebbe intervenire facendo scattare l’aliquota mobile sull’Iva. Invece di uno sconto a pioggia sarebbe forse più utile riservare le risorse aggiuntive alle famiglie più bisognose e ad azioni che favoriscano il risparmio energetico. Le statistiche indicano che l’occupazione nell’industria culturale è in netto rialzo. Dietro i numeri complessivi si celano però situazioni molto diverse, con alcuni settori in crescita e altri in costante declino. Anche sul divario di genere, che appare in calo, sarebbero necessari altri dati per capire se la situazione è davvero migliorata. Un nuovo indice composito permette di misurare la dipendenza dal petrolio dei paesi Ue, tenendo in considerazione i suoi vari aspetti. Dà conto delle gravi conseguenze socioeconomiche che comporta, ma anche dei ritardi di alcuni paesi nel processo di transizione ecologica.
Lavoce.info ha pubblicato vari articoli di analisi e commento della legge delega di riforma fiscale. Per offrire ai nostri lettori una visione complessiva della legge e dei cambiamenti che potrebbe apportare al nostro sistema tributario, abbiamo raccolto questi interventi nell’e-book “L’iter della delega fiscale”, disponibile qui.
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Lo scorso agosto è stata approvata la legge delega di riforma fiscale del governo Meloni. Successivamente, su decreto del Vice Ministro Leo, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha istituito un Comitato tecnico per la predisposizione dei decreti legislativi di attuazione della riforma fiscale. Le Commissioni di esperti devono trasmettere entro il 20 settembre 2023 gli schemi di decreti legislativi al Comitato generale di coordinamento. Sembra dunque che si stia entrando nel vivo della riforma fiscale.
In questo ebook, disponibile gratuitamente, ripercorriamo come i principi e i criteri direttivi siano cambiati, partendo dal disegno di legge delega del governo Draghi fino al nuovo testo del governo Meloni approvato dal Parlamento lo scorso 4 agosto.
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Nella legge delega di riforma fiscale sono due i punti particolarmente critici in tema di tassazione societaria: la struttura dell’Ires e la sostituzione dell’Irap con una sovraimposta all’Ires. Il rischio di un aggravio per le società di capitali.
Un nuovo indice multidimensionale permette di sintetizzare la dipendenza e la vulnerabilità dei paesi europei dal petrolio. Evidenzia le tante conseguenze socioeconomiche negative che ne derivano, oltre a monitorare i ritardi nella transizione energetica.
Le statistiche sull’occupazione in ambito culturale segnalano una netta ripresa negli ultimi anni. Il settore è però complesso e gli aumenti sono concentrati solo in alcune professioni, mentre per altre le difficoltà si accentuano.
Un fisco di impresa poco amico della crescita economica: è quello che emerge dalla legge delega. Sembra infatti favorire le attività imprenditoriali più piccole, ma anche meno dinamiche e meno capaci di affrontare le sfide di un mercato in rapida evoluzione.
A determinate condizioni il governo potrebbe far scattare l’accisa mobile sul prezzo dei carburanti. Un piccolo sconto per tutti non è la scelta migliore. Le risorse andrebbero indirizzate alle famiglie in difficoltà e a favore del risparmio energetico.
Nella riunione del 14 settembre, il consiglio direttivo della Bce ha alzato i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale. Allo stesso tempo ha lasciato intendere che nei prossimi mesi potrebbero non esserci ulteriori rialzi. Ma è una promessa difficile da mantenere, a meno di non mettere in discussione il target di inflazione del 2 per cento. Dai vertici internazionali di Nuova Delhi e Johannesburg emerge una nuova geografia dell’economia mondiale. I Brics si allargano ad altri paesi e ambiscono a diventare un’alternativa al sistema occidentale. Al loro interno però si affaccia il dualismo India-Cina. Intanto, il rallentamento dell’economia cinese avrà conseguenze sulla crescita mondiale, con una ricomposizione della domanda e della produzione globali. La politica italiana è già in fermento in vista delle elezioni europee di giugno 2024, comprese proposte di revisione della legge elettorale che puntano a favorire alcuni partiti e danneggiarne altri. Per evitare manovre simili, sarebbe utile definire regole elettorali comuni a tutti i paesi Ue. Utilizzare i fondi per la coesione nazionali ed europei per finanziare il capitolo RePower e le misure escluse dal Pnrr, come indica la proposta di revisione del Piano, potrebbe essere meno semplice del previsto e potrebbe causare ritardi nella realizzazione dei progetti. Dopo la pubblicazione del Rapporto Anvur sulle università telematiche si è acceso un dibattito presto sfociato in polemica. Mancano le informazioni e i dati che consentirebbero la valutazione del loro ruolo e della loro qualità, offrendo agli studenti gli strumenti per una scelta più consapevole.
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L’inflazione è oggi molto più resistente e meno sensibile ai rialzi dei tassi. La promessa indiretta della Bce di mantenerli invariati d’ora in avanti sembra difficile da mantenere. A meno di non mettere in discussione il target del 2 per cento.