MARTEDì 19 AGOSTO 2025

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Perché l’impiego pubblico piace meno di un tempo

Come in altri settori, anche nel pubblico impiego aumentano le difficoltà a trovare personale per soddisfare una domanda di lavoro in crescita a causa dei tanti pensionamenti e della necessità di gestire le risorse del Pnrr e della politica di coesione.

Sulle pensioni la manovra fa i conti con la realtà

Alcune promesse elettorali del governo si scontrano con la necessità di non aumentare la spesa pensionistica. Si spiegano così la conferma dell’attuale impianto e le restrizioni per l’accesso alla pensione anticipata contenute nella legge di bilancio.

Non tutti i territori sono uguali, neanche nelle aree competitive

Anche all’interno di territori competitivi, emergono notevoli disparità a favore delle imprese nelle aree urbane o periurbane. Le politiche regionali e quelle per le aree interne devono tener conto di queste differenze, evidenziate da nuove tecniche.

Per la casa non c’è un euro

Nella legge di bilancio non ci sono finanziamenti né per il fondo sociale per l’affitto né per quello sulla morosità incolpevole. Poco incisive anche le misure per favorire l’acquisto. In attesa dell’annunciato piano casa, tutto è rinviato al 2027-2028.

Il Punto

Cresce l’occupazione in Italia, come certifica l’Istat. È una buona notizia, che ha però un rovescio della medaglia: l’invecchiamento della forza lavoro. Demografia e cambiamenti tecnologici nei processi di produzione spingono ad affrontare il tema della formazione delle generazioni che nei prossimi anni entreranno del mercato del lavoro. L’astensione dal voto sale quando aumenta la distanza tra le preferenze degli elettori e i programmi dei partiti. Secondo un’analisi su cinque temi oggi cruciali – distribuzione del reddito, immigrazione, clima, sicurezza e diritti civili – il successo dei partiti populisti si spiega probabilmente con la loro capacità di identificare le caratteristiche e le richieste dei non elettori. Nel nostro paese, i verdi non hanno mai ottenuto grandi risultati alle elezioni politiche. Ma nei comuni, i sindaci sostenuti da liste ambientaliste tendono a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. E l’ambiente urbano migliora. I risultati di uno studio. Non solo Bologna, anche altre città italiane hanno introdotto un limite di velocità a 30 chilometri orari per i veicoli. Il problema è che non lo hanno fatto sulla scorta di dati raccolti attraverso sperimentazioni, ma in base a una scelta ideologica, prospettando benefici ancora da dimostrare. Una salita rapida dei prezzi e poi un altrettanto veloce rallentamento negli ultimi mesi: ora il rischio principale sembra essere quello di un ritorno a una fase di bassa inflazione. Per questo la Bce dovrebbe allentare la stretta monetaria.

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Più lavoratori, ma più vecchi

L’occupazione è in aumento: più 520 mila occupati a novembre 2023 rispetto a novembre 2022. Lo indica l’Istat. Se però a crescere è soprattutto il numero dei lavoratori con più di 50 anni, si apre la questione della formazione dei lavoratori di domani.

Dall’astensione al voto populista

Quando aumenta la distanza tra le preferenze dei cittadini e i programmi dei partiti, l’astensione sale. A spiegare il successo dei populisti può essere allora la loro capacità di avvicinarsi di più alle richieste di chi non vota. L’analisi su cinque temi.

Il sindaco verde mantiene le promesse*

Storicamente i partiti ambientalisti non ottengono grandi consensi elettorali in Italia. A livello locale, però, i sindaci sostenuti da partiti o liste verdi migliorano la raccolta differenziata e tendono a mantenere le promesse di campagna elettorale.

Zone 30, un dibattito senza dati

La decisione del comune di Bologna di adottare il limite di 30 chilometri orari in gran parte della città è un esempio di come molto spesso si definiscono le politiche pubbliche in Italia. Mancano dati per valutare se si tratta della scelta migliore.

E alla fine arrivò la disinflazione*

Negli ultimi mesi l’andamento delle dinamiche inflazionistiche dell’area dell’euro è nettamente rallentato. La possibilità di una fase di bassa inflazione supera oggi quella di una nuova fiammata inflazionistica. La Bce dovrebbe invertire la rotta.

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