Il Jobs act prevede l’introduzione in Italia di un salario minimo. Ma non può circoscriverne l’applicazione ai settori non coperti dalla contrattazione collettiva perché, così facendo, lo renderebbe del tutto inefficace. Bene, invece, discutere il livello a cui fissare il compenso minimo, le modalità di regolazione e aggiustamento nel tempo e, infine, la copertura e la vigilanza.
Se il governo Renzi vuole davvero combattere le lobby, dovrebbe mettere fine al sistema delle concessioni autostradali praticamente perpetue, con tariffe opache, rendite d’oro e rischio d’impresa quasi zero. Tre sono scadute e altre quattro sono vicine al termine. Invece il decreto Sblocca Italia prevede l’accorpamento di concessioni con proroga alle scadenze più lontane, oltre i 20 anni.
Sul mercato dell’energia elettrica italiano si può arrivare presto a prezzi negativi. Come già succede nei maggiori paesi europei se si verificano bassa domanda ed eccesso di offerta. Vediamo quando e a chi conviene vendere la propria produzione pagando il compratore.
Di quanto l’aumento dell’immigrazione sposta l’elettorato verso i partiti di destra? Uno studio dice che per ogni punto percentuale di crescita degli stranieri in Italia, le coalizioni favorevoli alla restrizione dei flussi guadagnano l’1,3 per cento.
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I flussi di immigrazione che nel recente passato hanno caratterizzato il nostro paese hanno contribuito a modificare le preferenze dell’elettorato, a favore dei partiti che sostengono una regolamentazione più restrittiva del fenomeno. Escluse, però, le grandi città. I risultati di uno studio.
Per proteggere le persone minacciate da un conflitto, lo strumento forse più opportuno e meno costoso è la concessione della protezione temporanea. Spetterebbe ai governi decidere quanti profughi accogliere e le modalità per farlo, sulla base della sostenibilità sociale. Borse lavoro per i migranti.
I cittadini dell’Eurozona sono in maggioranza a favore della moneta unica, a differenza dei cittadini dei paesi della UE fuori dall’unione monetaria. Non sembrerebbe perciò che l’euro sia un’imposizione delle élite. Un nuovo capitolo del nostro speciale “€uro pro e contro”.
Dopo il referendum svizzero, anche l’Unione Europea si interroga sulla mobilità interna dei lavoratori. Urge riconsiderare le modalità di accesso al welfare da parte di chi si sposta per lavoro all’interno dei confini comunitari. Senza limitarne la libertà di circolazione.
Il referendum anti-immigrazione è passato con un scarto di voti minimo e grazie al “no” dei cantoni dove il numero degli stranieri è maggiore, Ticino escluso. Gli argomenti dei sostenitori del “sì” e l’inadeguatezza della classe politica di fronte all’immigrazione.
Il denaro che i lavoratori emigrati inviano ai familiari rimasti in patria contribuisce a dare maggiore stabilità finanziaria ai paesi in via di sviluppo. Perché le rimesse sono meno volatili rispetto ad altri flussi internazionali di capitale. Le destinazioni delle somme in uscita dall’Italia.
La maggioranza di Governo può trovare un accordo sulla riforma delle norme sull’immigrazione. Non serve l’abrogazione della Bossi-Fini, perché è solo uno dei tanti provvedimenti legislativi sul tema. E delle disposizioni che ha introdotto, sono poche quelle ancora vigenti.
Dopo la tragedia di Lampedusa, in Italia si è discusso di scafisti, progetti di corridoi umanitari e di aiuti dall’UE. Intanto, altri Stati partecipano ai programmi dell’Agenzia Onu per i rifugiati. Che permettono di riconoscere l’asilo a chi si trova provvisoriamente in un paese terzo.
Dal Consiglio europeo di fine ottobre sono arrivate affermazioni piuttosto vaghe su immigrazione e asilo. Per trasformarle in misure efficaci, è necessario separare i due problemi ed equilibrare gli sforzi degli Stati membri nell’accoglienza dei profughi. Il rischio di obiettivi di pura facciata.