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Categoria: Rubriche Pagina 22 di 256

La Spagna di Sanchez: forte come sembra?

Pedro Sánchez è diventato capo del governo spagnolo nel 2018. In questi anni, i risultati economici del paese sono stati invidiabili. Ma alle amministrative di maggio gli spagnoli hanno virato a destra. Probabilmente faranno altrettanto il 23 luglio.

Il Punto

Tra i cambiamenti registrati nel sistema universitario italiano negli ultimi dieci anni, l’ultimo Rapporto Anvur mette in luce l’espansione degli atenei telematici, con un trade off fra maggiore accesso all’istruzione universitaria e qualità della didattica. Resta comunque il fatto che l’Italia è tra i paesi europei che investono meno nell’educazione terziaria, come si evince dal confronto internazionale. Ma l’aggravarsi di alcuni problemi – il divario Nord-Sud, primo fra tutti – non dipende solo dall’entità delle risorse destinate e dai criteri introdotti dalla riforma del 2010 per la loro assegnazione. Per il 2024 la Germania annuncia il ritorno a una rigida disciplina fiscale. Un obiettivo che mal si concilia con le attuali difficoltà dell’economia tedesca e con gli ingenti investimenti necessari per finanziare la trasformazione del sistema industriale. Secondo gli ultimi sviluppi della ricerca medica anche il consumo moderato di alcol può essere dannoso per la salute. Tuttavia, il risultato si basa su dati che per loro natura sono problematici e che suggeriscono più prudenza prima di trarre conclusioni drastiche.

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Istruzione terziaria: a che punto è l’Italia?

L’Italia è uno dei paesi Ocse che investe meno in istruzione terziaria. Nel 2010 il sistema di finanziamento è stato riformato, introducendo criteri oggettivi nell’assegnazione dei fondi alle università. Da allora i divari regionali si sono acuiti.

Il Punto

Il mondo del Terzo settore è in Italia vivace e variegato. C’è però il rischio concreto che le realtà minori non si iscrivano al Runts, il registro nazionale degli enti. Ne deriverebbero difficoltà a proseguire l’attività che potrebbero minare la loro funzione sociale. La Camera ha dato il primo via libera alla proposta di legge delega per consentire il voto dei fuorisede alle elezioni europee del 2024 e ai referendum. Un primo passo per sanare una situazione spinosa: il confronto internazionale mostra infatti che l’Italia è l’unico grande paese europeo che non garantisce il diritto di voto ai cittadini che lavorano o studiano lontano dal luogo di residenza. Le conseguenze delle dimissioni del governo Rutte nei Paesi Bassi potrebbero ripercuotersi su tutta l’Unione europea. L’analisi dei dati sulle politiche realizzate dal governo olandese fa presagire che la campagna elettorale per il rinnovo del parlamento ruoti intorno a due temi cruciali per l’Europa: il Green Deal e la questione dell’immigrazione. Sorveglianza continua, gestione algoritmica, scarso riconoscimento dei diritti dei creatori di contenuti sono alcuni dei rischi che corrono i lavoratori del metaverso. Per evitare di ripetere gli errori commessi con le piattaforme, bisogna definire subito una regolazione efficace. Nel nostro paese, scuola e impresa sono mondi separati, che non riescono a parlarsi e comprendersi. Così, i giovani italiani escono dalla scuola con scarse competenze e poca capacità di orientarsi nel mercato del lavoro, rendendo più difficile il loro inserimento.

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Per i fuorisede il diritto di voto resta un miraggio

L’Italia è rimasta l’unico grande paese europeo a non garantire il diritto di voto agli elettori fuorisede. Probabilmente non riusciranno a votare neanche alle elezioni europee del giugno 2024. Eppure, basterebbe approvare una legge di buonsenso.

Paesi Bassi e Unione europea dopo la caduta del governo Rutte

Il primo ministro dei Paesi Bassi si è dimesso e non si ricandiderà. La campagna elettorale per il voto di novembre potrebbe giocarsi su due temi: Green Deal e accoglienza dei rifugiati. Gli effetti saranno significativi anche per tutta l’Unione.

Il Punto

Prosegue la discussione sul salario minimo e sulle questioni ancora aperte dopo la presentazione della proposta di legge delle forze di opposizione. La pur ampia copertura della contrattazione collettiva non basta più a garantire a tutti i lavoratori una base salariale adeguata. D’altra parte, bisognerebbe rendere più flessibile il sistema, dando alla contrattazione aziendale la possibilità di derogare dal Ccnl. In Italia il numero dei medici è in linea con quello degli altri paesi avanzati. A mancare sono gli infermieri. La problematica situazione attuale è frutto di precedenti scelte miopi e per preservare il futuro del Sistema sanitario nazionale è necessario affidarsi a criteri rigorosi di programmazione sanitaria, capaci di tener conto delle previsioni demografiche e dell’andamento della domanda. Governo e sindacati torneranno presto a incontrarsi per discutere di pensioni, in vista della legge di bilancio 2024. I numeri dicono però che le risorse a disposizione sono molto poche e i margini per garantire più flessibilità in uscita decisamente ristretti. La reintroduzione di vincoli centrali per l’accreditamento dei dottorati di ricerca, avvenuta nel 2013, ha portato a una razionalizzazione del numero di corsi e di iscritti. Lo mostrano i dati del rapporto Anvur sul sistema della formazione superiore e della ricerca.

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Il governo alla sfida delle pensioni, ma con poche risorse

Il governo prova a rivedere il sistema pensionistico in vista della legge di bilancio del 2024. Le necessità finanziarie sembrano prioritarie rispetto al ridisegno generale e alla possibilità di pensioni anticipate senza compromettere la sostenibilità.

Il Punto

Inflazione e rialzo dei tassi di interesse hanno ripercussioni sulla vita quotidiana delle persone. Non tutti però ne sono consapevoli, perché l’educazione finanziaria resta scarsa. Per rafforzarla, Banca d’Italia, Consob e Ivass hanno pubblicato una scheda informativa che spiega come prendere decisioni finanziarie. Reddito di cittadinanza e bonus edilizi sono finiti sotto accusa nel nostro paese. Negli Stati Uniti, invece, i crediti di imposta cedibili o rimborsabili sono il fondamento non solo del sostegno ai lavoratori poveri, ma anche delle politiche di rilancio dell’economia. La legge di bilancio 2023 ha inasprito i requisiti per aderire a “Opzione donna”, fino a renderla quasi inaccessibile. Eppure, era uno dei pochi strumenti di flessibilità in uscita dal lavoro in linea con un sistema contributivo ben disegnato. La ricerca finanziaria rende più trasparente il mercato, ma ormai sono pochi ad occuparsene perché le rigide regole europee ne rendono complessa la remunerazione. La Ue cerca ora di tornare sui suoi passi, tuttavia i cambiamenti finora proposti non risolvono la questione.

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Il Punto

La proposta delle forze di opposizione sul salario minimo universale risponde a un problema reale. Non affronta però due questioni cruciali: le differenze di potere d’acquisto tra territori e la scarsa trasparenza della struttura delle retribuzioni. Il Parlamento ha rinviato di altri quattro mesi la discussione sulla ratifica del Meccanismo europeo di stabilità. Se ripercorriamo obiettivi, governance e funzionamento del Mes, le ragioni del rinvio non appaiono molto solide. E utilizzare la sua approvazione come partita di scambio nel dossier che comprende la riforma del Patto di stabilità e crescita e la revisione del Pnrr potrebbe non rispondere agli interessi del paese. Il disegno di legge delega fiscale prevede il concordato preventivo per alcune categorie di contribuenti. Secondo il governo, permetterebbe di recuperare una quota di evasione. Come dimostrano le esperienze del passato, è difficile che ciò avvenga. Meglio sarebbe aumentare i controlli. Il “buono scuola” permette di favorire la libertà di scelta delle famiglie tra scuole statali e scuole paritarie? I risultati di una ricerca sull’esperienza di Regione Lombardia ne fanno dubitare: anche quando il contributo regionale per il pagamento delle rette è stato nettamente ridotto, le iscrizioni alle paritarie sono rimaste stabili.

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