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Categoria: Rubriche Pagina 122 di 256

Il Punto

In una pièce fantapolitica – ma non troppo – presentiamo uno scenario italiano per i prossimi mesi. Sotto la spinta dei partiti anti-Ue, l’annuncio di un referendum sull’euro provoca una crisi di fiducia in Italia e in Europa. Lieto fine (si fa per dire): al voto prevale chi vuole rimanere nella moneta unica. Ma ci vorranno anni per rimettere insieme i cocci del temporaneo disastro. Intanto in Francia il favorito Macron fronteggia la signora Le Pen in cerca di voti contro la Ue ovunque, anche a sinistra. Il malessere economico che nutre l’avversione all’Unione va affrontato dappertutto, in Francia come in Italia.
Nell’allegato al Def sulla riduzione del gas serra secondo gli impegni internazionali si vede che gli obiettivi al 2020 sono raggiungibili, complice anche la crisi economica. Difficile, invece, soddisfare quelli al 2030 se nel frattempo l’economia avrà ripreso a crescere e il governo non si sarà dato una mossa su questo tema.
Le organizzazioni umanitarie che raccolgono profughi sempre più vicino alla costa libica sono accusate di complicità con gli scafisti. Di fatto, riempiono uno spazio vuoto nel circolo vizioso che parte dall’inasprimento del contrasto al traffico di persone e arriva fatalmente a un aumento dei morti in mare. Entra in vigore il decreto Minniti-Orlando che vuole abbreviare i tempi e ridurre l’inefficienza del sistema di espulsione velocizzando i ricorsi e potenziando le strutture di asilo. Con qualche dubbio sulla costituzionalità delle nuove procedure.
Come combattere le bufale on-line, che ammorbano la vita civile e politica, evitando derive censorie? In vari paesi (anche in Italia) si mettono a punto strumenti legislativi. Ma più del giudice, contro le “fake news” può l’auto-difesa organizzata degli utenti del web. Come insegna Wikipedia.

15 anni de staging.lavoce.info: feste-convegni 5 giugno a Milano e 6 giugno a Roma
Nel 2017, staging.lavoce.info compie 15 anni. Festeggeremo il compleanno con i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. Intanto: SAVE THE DATE! A breve comunicheremo il come e il dove.
E, se potete, destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!

Il deficit commerciale che influenza il voto francese

Il Punto

Theresa May porta il Regno Unito a elezioni anticipate cercando in un successo alle urne una (azzardata) legittimazione della sua “hard Brexit”. All’opposizione un fragile Jeremy Corbyn accetta la sfida con il rischio concreto di affossare il suo Labour party. Manca un Blair a sparigliare gli opposti cinismi.
La delibera di Agcom impone a Vivendi di scendere drasticamente nel capitale di Mediaset o di Tim. Due i punti controversi: la nozione di “collegamento” azionario e la difficile individuazione del perimetro del mercato rilevante, quello della “comunicazione elettronica”. In ogni caso, l’autorità dovrebbe segnalare al legislatore l’opportunità di aggiornare le norme.
Nel programma nazionale delle riforme (Pnr) accluso al Def si parla del sostegno all’occupazione femminile e del secondo percettore di reddito familiare (che otto volte su dieci nelle famiglie con due redditi è donna). Una riduzione dell’Irpef mediante detrazione delle spese per i figli potrebbe essere una misura adatta allo scopo.
Meno peggio due anni di prigione per insider trading o una sanzione amministrativa più confisca dell’illecito profitto? Per la Consulta, chiamata a giudicare sulla retroattività della norma, la seconda punizione è più lieve. Ma la multa può arrivare a 15 milioni e per la confisca non c’è un tetto. Quasi meglio la galera.

Nadia Linciano risponde ai commenti al suo articolo “Educazione finanziaria: ci vuole una strategia nazionale

15 anni de staging.lavoce.info: feste-convegni 5 giugno a Milano e 6 giugno a Roma
Nel 2017, staging.lavoce.info compie 15 anni. Festeggeremo il compleanno con i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. Intanto: SAVE THE DATE! A breve comunicheremo il come e il dove.
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Non è mai troppo tardi. Neanche per l’educazione finanziaria

Perché serve una strategia nazionale

Il mio articolo “Educazione finanziaria: ci vuole una strategia nazionale” ha suscitato diversi commenti dei lettori.
Quando si discute di educazione finanziaria occorre sgombrare il campo da alcuni equivoci.
Primo: il fine ultimo non è fare degli italiani degli esperti di finanza bensì quello di dare loro i riferimenti essenziali per un corretto processo decisionale in ambito economico e finanziario. Non sarebbe male partire dall’alfabetizzazione finanziaria, per trasmettere alcune nozioni semplici e di base (nell’ambito degli investimenti, ad esempio, i concetti di relazione rischio-rendimento e di diversificazione). Non è necessario essere un meccanico o un ingegnere per guidare una macchina, ma è fondamentale saper leggere i segnali stradali.
Secondo: l’educazione finanziaria è complementare, mai sostitutiva, rispetto agli altri strumenti di tutela dell’investitore, ossia regole di trasparenza e di correttezza. E per continuare con le metafore: quando si decide di acquistare un’abitazione, pur non essendo un avvocato, torna indubbiamente utile saper leggere e scrivere e sapere a chi rivolgersi in caso di controversie.
Terzo: la scuola deve poter giocare un ruolo fondamentale nell’alfabetizzazione economico-finanziaria dei giovani, ma cosa fare con gli adulti? Non è semplice rispondere a questa domanda. Si può tuttavia pensare di coinvolgere anche i media e di identificare moduli formativi mirati a soddisfare le esigenze conoscitive associate a momenti precisi e ben individuati, che possono spaziare dall’apertura di un conto corrente alla stipula di un mutuo ipotecario fino ad arrivare a più articolate scelte di investimento del risparmio disponibile.
La strategia nazionale di educazione finanziaria consentirà, auspicabilmente, di affrontare anche questi profili attraverso la definizione di programmi mirati per specifici segmenti della popolazione e il coinvolgimento dei soggetti che possono svolgere un ruolo attivo nel processo di alfabetizzazione degli italiani. “Non è mai troppo tardi”, come ci ricordava il maestro Manzi.

Il Punto

La riforma dell’Irpef (oggi messa da parte dall’agenda politica) riguarda la fissazione del numero delle aliquote sugli scaglioni di reddito, le voci da escludere dalla base imponibile e le eventuali addizionali locali. Tre temi suscettibili di soluzioni diverse su cui apriamo un confronto su staging.lavoce.info. Di sicuro, serve un sistema fiscale più equo e più trasparente. Più trasparenza farebbe bene anche al Documento di economia e finanza – Def – dove presenta le risorse destinate alle regioni. Chi legge l’allegato ha un’idea dell’aumento della spesa corrente degli enti e del ristagno di quella in conto capitale. Ma la qualità e quantità di dati e informazioni è decisamente migliorabile. Un altro luogo dove regna l’opacità – e in molti casi la disinformazione – è la banca. Un libro prova a guidare il risparmiatore nella nebbia che avvolge prodotti finanziari, costi, commissioni. Le autorità si accontentano di vigilare sugli aspetti formali.
Oggi favorito nella corsa all’Eliseo, Emmanuel Macron propone ai francesi un programma economico più liberale di Marine Le Pen e meno pro-mercato di Fillon. Usa toni socialdemocratici per catturare voti a sinistra ma rompe con la tradizione socialista su fiscalità, politica del lavoro e concertazione.
La riforma Fornero ha alzato bruscamente l’età della pensione in un’economia in cui crollava la crescita. Risultato (non voluto ma inevitabile): sempre più alta la proporzione di giovani disoccupati. Mentre – non sorprende – sono molto saliti gli occupati tra i 55 e i 74 anni.
Vediamo le motivazioni dell’ordinanza di blocco di Uber (ora sospeso fino ai primi di maggio) da parte del Tribunale di Roma. Se c’è una legge che limita l’accesso a un’attività, si dice, il giudice deve farla rispettare. Tocca ai politici, non ai magistrati, accompagnare il cambiamento.

Luca Micheletto risponde ai commenti al suo articolo “A ogni età la sua imposta

15 anni de staging.lavoce.info: feste-convegni 5 giugno a Milano e 6 giugno a Roma
Nel 2017, staging.lavoce.info compie 15 anni. Festeggeremo il compleanno con i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. Intanto: SAVE THE DATE! A breve comunicheremo il come e il dove.
E, se potete, destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!

Banche di nebbia

Nei rapporti tra banche e clienti, il problema numero uno è l’informazione. Nel libro pubblicato da Università Bocconi Editore, Angelo Baglioni accende un faro sulle insidie nascoste nei prodotti finanziari e non solo. Ecco un estratto della introduzione.

Vantaggi di un’imposta che considera l’età

Il Punto

Il Documento di economia e finanza 2017 conferma il quadro degli ultimi anni. Deficit in calo (molto) graduale verso lo zero e un debito che fatica a stabilizzarsi. I conti tornano – come sempre nel Def di primavera – con largo uso di clausole di salvaguardia, da disinnescare in autunno nella legge di bilancio.
Continua a far discutere il caso della tesi di dottorato della ministra Madia. Si mescolano fatti, sospetti e pregiudizi, anche per incolpare senza pezze d’appoggio. In questo secondo intervento presentiamo prove sull’inconsistenza di alcune accuse. Altre rimangono in piedi e richiedono risposte.
L’istituto del referendum – oggi marchio di fabbrica del M5s – spacchetta un tema specifico dalla delega generale data solitamente ai politici nelle democrazie rappresentative. Con il rischio di sottoporre problemi tecnici a scelte viscerali. A usarli più spesso sono i paesi più ricchi e socialmente coesi.
Nessuno chiede allo stato e alle amministrazioni pubbliche di fare profitti. Perché allora si continuano a costituire Spa a capitale pubblico specialmente nel settore dei trasporti? Il sospetto è che, grazie alla loro natura privatistica, siano utili per aggirare molti vincoli di bilancio o di trasparenza chiesti dall’Europa.
Niente paura, la riduzione dell’aspettativa di vita in Italia registrata dall’Istat è dovuta a fattori contingenti che non incidono sul trend di lungo periodo. I progressi scientifici e tecnologici ci condannano a vivere sempre di più. Piuttosto il problema è che anche qui non c’è equità: né territoriale né tra fasce di reddito.
Insieme al bilancio umano che registra oltre 400 mila morti e 5 milioni di profughi, la guerra civile in Siria ha causato pesantissime conseguenze economiche. In un paese che solo sei anni fa presentava disoccupazione stabile, Pil in crescita e un basso debito pubblico. Dall’Africa subsahariana in Europa arrivano pochi rifugiati e tanti migranti che cercano migliori opportunità di reddito. In numeri crescenti. Una politica lungimirante da parte nostra sarebbe quella di spingere la crescita economica nei paesi di origine.

Manuela Ghizzoni, parlamentare Pd e ricercatrice universitaria, commenta l’articolo di Daniele Checchi e Maria De Paola “Da dove verranno i nuovi insegnanti

Nel momento della scomparsa della sorella di Giuseppe Pisauro, la redazione si stringe attorno all’amico e collega.

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Nel 2017, staging.lavoce.info compie 15 anni. Festeggeremo il compleanno con i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. Intanto: SAVE THE DATE! A breve comunicheremo il come e il dove.
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Buoni docenti per una Buona scuola

Nuovo modello per le assunzioni

Nel loro intervento pubblicato l’11 aprile sul nuovo sistema di assunzione e formazione iniziale degli insegnanti della scuola secondaria, Daniele Checchi e Maria De Paola hanno espresso un giudizio sostanzialmente positivo, accanto al quale non manca comunque la critica ad alcuni specifici aspetti che possono rappresentarne punti di debolezza e quindi infirmare la positività dei risultati.
Prima di dimostrare l’infondatezza delle critiche, ricordo che la riforma rappresenta un vero cambio di paradigma. Ormai da decenni si diventava insegnanti – con modalità cambiate più volte – tramite esperienze dirette sul campo (insegnamenti per supplenza) ed esperienze formative presso le università (Ssis, Tfa, corsi abilitanti, Pas); conseguita l’abilitazione, c’era poi da superare uno dei rari ed erratici concorsi per l’assunzione in ruolo, oppure attendere l’assunzione diretta dalle graduatorie in lento scorrimento. Un sistema che ha causato lunghi e defatiganti precariati, la caccia ai punteggi più che alle competenze, la disaffezione delle persone più brillanti, senza dimenticare gli effetti della presenza nelle scuole di insegnanti ancora non ben formati e i costi economici a carico degli aspiranti docenti.
Il nuovo modello inverte l’ordine: prima un concorso per merito, a cadenza biennale, che selezionerà coloro che hanno la migliore preparazione disciplinare e un buon orientamento metodologico e psico-pedagogico; poi un percorso triennale, retribuito, di formazione alle competenze professionali e tirocinio (Fit) riservato ai vincitori del concorso e cogestito da università e scuole. Chi supererà positivamente il percorso Fit sarà assunto a tempo indeterminato come docente.

Nessun nuovo precariato

Una preoccupazione di Checchi e De Paola è che il concorso possa generare un numero di vincitori eccedente il fabbisogno reale di docenti. È forse sfuggito loro che non sarà messo a concorso alcun posto di insegnante che non corrisponda a un posto che si renderà vacante e disponibile al termine del periodo di formazione dei vincitori del concorso e che non ci saranno altri vincitori oltre quelli in numero pari ai posti messi a concorso. Non si alimenterà, quindi, nuovo precariato e, soprattutto, non ci saranno gli abilitati senza cattedra, che hanno rappresentato, incolpevoli, una sorta di incubatore di frustrazione e di precariato.
Molta dell’efficacia del sistema dipenderà dal rigore del lavoro valutativo delle commissioni, chiamate a giudicare soprattutto competenze professionali maturate nel triennio dai vincitori di concorso. Le commissioni saranno costituite da personale della scuola e del mondo accademico, per superare l’ingiustificata separazione di funzioni che ha contraddistinto fino ad ora la formazione iniziale e il reclutamento dei docenti: all’università la formazione e alla scuola la selezione, senza una solida condivisione degli obiettivi formativi e professionali da raggiungere. A questa nuova collaborazione strutturata e paritetica tra scuola e università spetterà anche la responsabilità di intercettare, per tempo, coloro i quali non dimostrassero attitudini e competenze adeguate alla funzione docente.
Come ogni riforma profonda, anche questa dovrà affrontare una fase transitoria che terrà conto della varietà dei docenti precari, generati dalla stratificazione di scelte pregresse e disorganiche. Il decreto legislativo tiene dunque conto di coloro che sono inseriti nelle graduatorie poste a esaurimento nel 2007, dei vincitori e idonei del concorso 2016, nonché dei già abilitati all’insegnamento e di coloro che, pur non essendo abilitati, insegnano da anni. In alcune regioni e discipline queste categorie sono già esaurite o in esaurimento (tanto che sono chiamati a insegnare anche neolaureati), in altre contengono ancora migliaia di persone. Per loro non sono previste sanatorie, bensì uno specifico percorso valutativo e formativo, differenziato in base alle esperienze già maturate e ai diversi titoli conseguiti, che consentirà nel tempo, a chi lo supererà, di essere assunto in ruolo su quote riservate di posti. Tutte le assunzioni saranno effettuate esclusivamente sulle disponibilità dell’organico attuale, frutto del turn-over o della trasformazione di posti dell’organico di fatto (insegnamenti ora coperti da precari) in organico di diritto. Non avverrà dunque alcuna “infornata”. Allo stesso tempo, per non privarsi dell’apporto dei laureati più giovani e motivati, ogni concorso, sin dal primo del 2018, riserverà loro una quota di posti, che crescerà progressivamente nel tempo, via via che la fase transitoria si andrà esaurendo nelle varie regioni e classi di concorso.
Merito, formazione, ricerca educativa integrata alla quotidianità della scuola, valutazione e programmazione sono i principi direttivi della riforma che è, innegabilmente, organica: ad essi sono parimenti ispirati il nuovo regime ordinario e quello transitorio, con l’obiettivo di assicurare buoni docenti per una buona scuola.

Manuela Ghizzoni, Parlamentare Pd e ricercatrice universitaria

Il Punto

Aspettando il Def (in ritardo), parliamo d’altro. Ad esempio del fatto che, nella sua tesi di dottorato, la ministra Marianna Madia ha fatto ampio uso di copia e incolla e omesso di citare debitamente le sue fonti e i nomi di chi aveva lavorato con lei. Tante però le falsità scritte dai media sul caso. Rimangono vari aspetti non chiariti dall’esponente del governo.
I decreti attuativi della “Buona scuola” mettono le premesse per selezionare i nuovi insegnanti come si deve: mediante concorso e con un’adeguata formazione. Tuttavia, senza una programmazione nazionale del fabbisogno di docenti e con una popolazione studentesca stagnante, arriveranno solo nuove legioni di precari. Fino a ieri si riteneva che i bambini cresciuti in un buon asilo nido maturassero un vantaggio cognitivo per il resto della vita, specie se provenienti da famiglie svantaggiate. Nuovi studi dicono che l’effetto, invece, svanisce in pochi anni. Rimangono esiti positivi su personalità, autostima, autocontrollo.
Mentre a Ivrea si è celebrato il suo co-fondatore Gianroberto Casaleggio, a Roma il M5s che guida la giunta vuole generalizzare la democrazia diretta con petizioni on-line, referendum su tutto e bilanci comunali partecipativi. Ma è più marketing politico che una vera rivoluzione.
Mario Draghi ha spiegato che si parlerà di aumento dei tassi in Europa solo una volta che l’inflazione sarà ritornata stabilmente al 2 per cento anche senza i massicci stimoli monetari degli ultimi anni. Condizioni ancora lontane dal verificarsi, secondo la Bce.
I dazi che Trump minaccia d’imporre sulle merci europee sono il riaffacciarsi di una controversia sull’import di carni americane tra Washington e Bruxelles iniziata nel 1989 e su cui il Wto aveva dato ragione agli Usa. Il Ttip avrebbe sanato il conflitto. Ma ora l’accordo transatlantico non c’è più e così il presidente Usa ha riaperto rudemente il file.

Tommaso Monacelli risponde ai commenti al suo articolo “Inflazione, la tassa occulta che piace allo stato

Nel momento della scomparsa della sorella di Giuseppe Pisauro, la redazione si stringe attorno all’amico e collega.

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Nel 2017, staging.lavoce.info compie 15 anni. Festeggeremo il compleanno con i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. Intanto: SAVE THE DATE! A breve comunicheremo il come e il dove.
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