Il fact-checking de staging.lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca a Oscar Farinetti e alle sue affermazioni su turisti in Italia ed esportazioni di made in Italy.
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Mentre il premier Gentiloni propone – nonostante l’opposizione del suo partito – la conferma di Ignazio Visco al vertice di Bankitalia, il presidente della Bce Mario Draghi tiene a bada i falchi del suo comitato esecutivo ed estende la durata del Qe, per quanto dimezzato. Con il sollievo dei mercati.
I baby boomer – i nati fino a metà degli anni ’60 – hanno goduto dei benefici di un periodo di crescita economica sostenuto. Invece, i giovani millennial subiscono e subiranno gli effetti negativi della grande recessione. Uno studio dell’Ocse ne documenta le difficoltà che li attendono in prospettiva. Difficoltà che, da noi, potrebbero essere attenuate potenziando gli Istituti tecnici superiori, la tessera della formazione professionale necessaria per affrontare la quarta rivoluzione industriale. Danno un quasi pieno impiego dei diplomati in tempi rapidi. Si meritano più riconoscimento formale e i fondi aggiuntivi promessi dal ministro Calenda.
Oscar Farinetti, visionario creatore di Eataly, punta sempre in alto ma stavolta ha esagerato. Se l’Italia raddoppiasse il numero dei turisti stranieri e le vendite all’estero di prodotti agroalimentari – ha detto – arriverebbero 200-300 miliardi. Possibile? No, come calcolato nel fact-checking de staging.lavoce.info, la cifra va ridotta parecchio: a circa 70 miliardi.
I piani delle Ferrovie dello stato – compreso lo sviluppo, difficilmente comprensibile, della rete di binari al Sud – disegnano un gruppo che fa pensare a una nuova Iri dei trasporti, un “campione nazionale” quasi monopolista. Per noi contribuenti meglio sarebbe adottare un modello opposto.
Lavoce.info comunica ai lettori di aver ottenuto un contributo di 40 mila euro dalla Fondazione Cariplo. Il contributo, di cui siamo grati, è finalizzato a realizzare una parte dell’attività editoriale. Rimangono di vitale importanza per il sito gli altri canali di sostegno economico, anzitutto le donazioni dei lettori, anche di piccola entità, che costituiscono la base delle nostre entrate e – allo stesso tempo – la garanzia della nostra autonomia.
“Basta guerra al carbone”, ha annunciato trionfalmente Trump. Probabilmente per compiacere l’uditorio di lavoratori del settore. In realtà il presidente sa bene che è il carbone ad essere finito, perché ha cominciato ad andare fuori mercato già prima che Obama, nel 2015, si facesse paladino delle riduzioni di CO2.
Con un risultato scontato e partecipazione elevata in Veneto e limitata in Lombardia, i risultati dei referendum regionali sono usati da Zaia e Maroni nella trattativa con lo stato per conquistare nuove competenze, tra le quali la scuola che sarebbe la più pesante economicamente e politicamente. E aggiungono pretese costituzionalmente improponibili sul gettito fiscale prodotto localmente. Impossibilità a loro note, ma che raccontano agli elettori.
Abbiamo scritto del Documento programmatico di bilancio (Dpb) inviato dal governo italiano a Bruxelles. Oggi vi proponiamo una infografica che confronta gli obiettivi di finanza pubblica dell’Italia con quelli sanciti nei Dpb di Germania, Francia, Portogallo e Spagna. Debito in calo ovunque. Se cresce il Pil.
I prezzi di farmaci innovativi e importanti per la salute di tanti malati sono troppo alti. Le case farmaceutiche devono ovviamente rientrare dei costi sostenuti per la ricerca. Ma, invece di usare i brevetti, si potrebbe compensarle con premi provenienti da grandi fondi di ricerca. Vari organismi internazionali cominciano a parlarne.
Con solo un terzo dei parlamentari scelti con il maggioritario, la legge elettorale approvata alla Camera non riesce a ristabilire un rapporto tra eletto e territorio. In più permette candidature multiple e sembra (ma è una finta) consentire ai cittadini di indicare il premier. Difficile garantire governabilità in un sistema tripolare. Ma qui ci si affida per forza a opachi accordi tra partiti dopo le elezioni.
In Italia abbiamo metà dei laureati che negli altri paesi Ocse. Non sono solo pochi: guadagnano anche il 58 per cento dei loro omologhi di oltre confine. Soprattutto al Sud, sono poco preparati e sotto-utilizzati sul mercato del lavoro. All’origine del problema, gli scarsi investimenti pubblici nell’università.
“Rivoluzionaria”, “epocale”. Per la riforma del diritto fallimentare – nella legge delega appena approvata – si sono usati aggettivi entusiastici. Con qualche buona ragione. Finalmente vanno in soffitta le parole “fallimento” e “fallito”. Arriva invece la “liquidazione giudiziale”, e non è solo una questione di termini. La legge completa efficacemente le norme che dal 2010 rafforzano la protezione di chi eroga crediti d’emergenza a imprese avviate allo stato di crisi.
Utilizzati come tema di propaganda dalle giunte di Lombardia e Veneto che hanno indetto i referendum consultivi di domenica prossima, i residui fiscali riflettono in realtà la redistribuzione di risorse tra aree del paese con redditi diversi. Non ne beneficiano solo il Sud ma anche, al Nord, le regioni autonome e piccole.
Otto miliardi di spesa (statale) per realizzare la Tav Brescia-Padova. Con quali benefici? In assenza di calcoli ufficiali, alcuni studiosi hanno provato a stimare in modo preliminare il valore netto economico dell’opera. Risultato: negativo per oltre 3 miliardi di euro.
Al suo addio da ministro, Wolfgang Schäuble lascia in eredità all’eurozona lo stop all’assicurazione comune dei depositi. Al suo posto un meccanismo di prestiti ai sistemi nazionali di assicurazione che ne abbiano bisogno. Forse, dal 2022. Un bel dietrofront rispetto alle proposte della Commissione di due anni fa.
Introdotto per fare cassa (poca) nel 2011, il superticket potrebbe essere soppresso nella prossima legge di bilancio. Oggi ha vari difetti. Disincentiva l’uso del Ssn. Se applicato, la sua entità è diversa tra regioni. Ed è percepito come una tassa, e non come una partecipazione alla spesa sanitaria.
Campagna elettorale infarcita di inesattezze e bufale quella per i referendum di Lombardia e Veneto per una “maggiore autonomia”. I residui fiscali, argomento centrale della propaganda, sono in realtà ben difficili da stimare e non cambiano con più competenze trasferite dallo stato all’ente locale, come chiedono i promotori. Urne in vista anche per 15 referendum in cui si chiede ai cittadini di 43 comuni se approvano la fusione con altri (uno o più). Salvo un caso, si tratta di aggregazioni di piccola-media dimensione, peraltro incoraggiate con incentivi significativi. Se in alcuni casi precedenti la popolazione ha risposto “no” è perché mancano progetti chiari sul che fare una volta uniti. I comuni che hanno sperimentato il metodo dei fabbisogni nelle assunzioni di personale possono essere un buon esempio per il resto della Pa dove si annuncia a breve un vero e proprio esodo per anzianità. Un’occasione per un riequilibrio tra gli uffici sottodimensionati e quelli pieni di nullafacenti. Il governo saprà coglierla?
La scarsa diffusione della cultura finanziaria pesa sul portafoglio delle persone ma ha anche forti ripercussioni nella sfera sociale del paese. Chi ne ha qualche nozione capisce meglio i problemi economici generali e valuta con più attenzione e pragmatismo i costi e i benefici delle riforme.
A Firenze Theresa May ha proposto un rinvio di due anni della Brexit a un’Europa che le ha chiuso in faccia le porte del compromesso. Così a Manchester al congresso dei Tory si è messa a scimmiottare le proposte anti-mercato dei laburisti di Corbyn. Ma per ora la sua debolezza la tiene in piedi, almeno nel suo partito.
Protestano banche e governo italiano contro la Bce che vuole inasprire le regole sugli accantonamenti a fronte dei (nuovi) crediti deteriorati. Il rischio che si riduca il credito verso le Pmi prive di garanzie c’è. Ma c’è anche una sfida ineludibile ad aggiornare i modelli di business del settore bancario.
Dopo un decennio di crisi, la cantieristica navale europea cerca di tornare a galla con l’accordo tra la nostra Fincantieri e la francese Stx. In ballo il necessario consolidamento di un’industria da 10 miliardi di fatturato all’anno e 35 mila dipendenti. Tutto dipende dal peculiare compromesso sulla la governance del colosso.
Turbolenze delle compagnie aeree: Alitalia, Air Berlin, Ryanair e infine Monarch. Quattro crisi che hanno in comune ben poco se non di esplodere nell’anno migliore per il settore dall’11 Settembre. Qui sta l’analogia: sono rimaste indietro, in forme diverse tra loro, rispetto al nuovo, travolgente, passo del mercato.
Un approccio comportamentale in grado di miscelare psicologia ed economia aiuta a comprendere meglio il misto di razionalità ed emozioni che sta dietro le decisioni economiche. Per questo il Nobel per l’economia è stato assegnato a Richard Thaler, uno dei pionieri di questa disciplina. Dalle intuizioni del professore di Chicago sono arrivati importanti suggerimenti sul disegno delle politiche pubbliche. Ad esempio, sulla maggiore efficacia del nudge (la spinta gentile) in alternativa alle prescrizioni imperative di governi e legislatori.
Giro di vite della Ue sulle pratiche di concorrenza sleale. Coinvolti soprattutto i cinesi a cui vengono addebitati dumping, contraffazione e imitazione dei nostri prodotti, con il forte supporto del governo. Per questo, si dice a Bruxelles, la Cina deve fare di più per conquistarsi lo status di economia di mercato in ambito Wto.
Nel momento della scomparsa di Luigi Bobbio, collaboratore di questo sito, la redazione de staging.lavoce.info ne ricorda l’impegno didattico e civile. Riproponiamo un suo articolo pubblicato pochi giorni fa.
Il presidente della Consob Giuseppe Vegas va verso la scadenza del suo mandato e già un dossier delicato attende il suo successore: l’applicazione, da gennaio, della Mifid2, la direttiva Ue per una maggiore tutela dei risparmiatori. I recenti scandali bancari dicono che l’altra volta (con la prima Mifid) non è andata bene.
Mentre sale la tensione con Madrid, si può ragionare sul fatto che una Catalogna stato sovrano potrebbe contare in Europa più di quanto conta ora. Ma, piccolo problema, prima dovrebbe essere riammessa nella Ue. Con il consenso della Spagna e delle altre nazioni che vogliono scoraggiare nuove secessioni.
Un milione di auto elettriche entro il 2020, parola di Luigi Di Maio, leader M5s. Possibile? Facendo un po’ di conti, in base ai dati attuali, la cifra appare una boutade irrealistica. Come indica il fact-checking de staging.lavoce.info.
Si fa presto a dire politiche del lavoro. Non è semplice valutare bene l’efficacia relativa degli strumenti impiegati (Jobs act rispetto a decontribuzione) basandosi sulle variazioni del numero dei lavoratori temporanei e permanenti come fanno le opposte tifoserie. Meglio invece usare dati disaggregati. I numeri di agosto sull’occupazione mostrano che la crescita è stata trainata da donne e giovani che più di altre categorie di lavoratori fanno uso di contratti precari. In calo, invece, i contratti a tempo indeterminato. Nelle imprese e nelle università ci sarà poi anche da affrontare la sfida dell’innovazione tecnologica, trovando il modo di riqualificare i lavoratori che perdono il lavoro a metà carriera.
Come trovare un compromesso che salvi la legge sulla cittadinanza e sia digeribile per il partito di Angelino Alfano? Si potrebbe rinunciare all’introduzione dello “ius soli” e andare dritti sul già previsto “ius culturae”. I bambini immigrati che hanno studiato nelle nostre elementari, alla fine della quinta, diventerebbero italiani.
Il fact-checking de staging.lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca a Luigi Di Maio e agli obiettivi sulle auto elettriche in circolazione nel 2020.