Lavoce.info

Categoria: Rubriche Pagina 106 di 256

Ma al Pd sbagliano i conti sugli investimenti al Sud

Il fact-checking de staging.lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Luigi Marattin sugli investimenti nel Mezzogiorno. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.

Il Punto

Mentre noi siamo senza governo, l’Europa accelera – in modo scoordinato tra Bce e Commissione – sulle regole bancarie in materia di crediti deteriorati. Istituiti severi obblighi di accantonamento (fino al 100 per cento del valore) per vecchi crediti che diventino sofferenze e per nuovi impieghi. Guai in vista per le nostre banche. Europa e Italia dovranno dire la loro anche sul Global compact presentato da Onu e Unhcr in merito alla gestione di migrazioni regolari e rifugiati. Sono proposte di accordi multilaterali su diritti umani, sviluppo sostenibile, sovranità nazionale, legalità. Da tradurre in politiche e fatti. Senza gli Usa di Trump che hanno già detto no.
La flat tax e il reddito di cittadinanza andrebbero rispettivamente nelle tasche degli abitanti del Nord e Sud Italia in misura molto vicina alle percentuali di voti ottenuti da Lega e M5s. È una conferma dell’Italia spaccata in due dal punto di vista politico e socio-economico.
Con l’insediamento del nuovo Senato entra in vigore il regolamento riformato a fine legislatura. Potrà nascere un’assemblea più efficiente nella quale l’astensione non varrà più come voto contrario e il lavoro delle commissioni sarà rafforzato.
L’uso del metodo contributivo mette in equilibrio i sistemi pensionistici ma provoca malumori. Contro la sua adozione stanno scioperando i dipendenti delle università britanniche. Il problema di fondo è che la rapida crescita degli atenei del Regno Unito richiede risorse che il governo non vuole più garantire.
L’analisi costi-benefici su sei autostrade costruite negli ultimi anni offre un ventaglio di risultati, per metà positivi e per l’altra metà negativi. La politica può decidere che un’opera si fa anche se non è profittevole. Ma la quantificazione di ritorni e spese relative rimane indispensabile per la trasparenza.

Il Punto

Lega e M5s vogliono cancellare la riforma Fornero e chiudere le frontiere ma non sanno cosa fare insieme in positivo. Così l’Italia si spacca tra la flat tax che piace a chi ha un lavoro e il reddito di cittadinanza che piace ai senzalavoro. Meglio sarebbe alzare i salari troppo bassi al Nord e ridurre il costo del lavoro troppo alto al Sud. Intanto l’indagine Bankitalia sulle famiglie mostra una povertà assoluta in lento calo e più alta tra gli immigrati, mentre cresce la povertà relativa che riflette l’aumento delle disuguaglianze.
La politica su migranti e profughi in Francia sta diventando più stretta e rigorosa perché il presidente Macron starebbe copiando il programma di Marine Le Pen: così ha sostenuto Matteo Salvini al passo d’addio dal Parlamento di Strasburgo. Non è vero, come si capisce dal fact-checking de staging.lavoce.info. Tende invece a gonfiare i numeri Pasquale Tridico, il ministro del Lavoro designato da Luigi Di Maio, quando attribuisce al Jobs act un costo di 23 miliardi. Una stima estrema, puntualizza il nostro fact-checking.
Una legge recente ha messo ordine nel terzo settore, cresciuto rapidamente negli ultimi anni. Definisce le organizzazioni no profit e le agevolazioni fiscali a loro favore. Peccato che nel campo – molto importante – degli enti per servizi alla persona rimandi a linee guida che non si sa bene a chi spetti determinare. Una delle fonti di finanziamento delle Ong è la devoluzione del 5 per mille dell’Irpef. Da un esperimento su un campione di popolazione emerge quanto la diffusione tempestiva dell’informazione sociale (su come donano gli altri) influenzi le scelte individuali di contribuire a un’organizzazione piuttosto che un’altra.
A dieci anni dal fallimento di Lehman Brothers, gli stati dell’Eurozona non riescono ancora ad adottare riforme condivise anche perché la narrazione della crisi è stata diversa nei diversi paesi, come documentato in uno studio relativo a quattro quotidiani: La Stampa, Le Monde, Süddeutsche Zeitung e El Paìs.
I politici sono refrattari alla valutazione degli investimenti di denaro pubblico che decidono. Perché gli scopi principali spesso non sono efficienza e efficacia, ma – ovviamente inconfessato – la massimizzazione della spesa.

Immigrazione: se Salvini scambia Macron per Le Pen

Il fact-checking de staging.lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Matteo Salvini sulla politica migratoria di Emmanuel Macron. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.

Quanto è costato il Jobs act secondo il M5s

Il fact-checking de staging.lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Pasquale Tridico, il ministro del lavoro proposto da Luigi Di Maio, sul costo del Jobs act. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.

Il Punto

Nel paese spaccato tra Di Maio e Salvini, uno studio dei risultati provinciali delle ultime elezioni mostra che l’Italia dove manca il lavoro ha votato M5s mentre quella che il lavoro ce l’ha ha votato Lega. Altre variabili come grado di istruzione, percentuale d’immigrati e demografia sembrano meno rilevanti. Visto che se ne parla tanto meglio ricordare che il cosiddetto reddito di cittadinanza è più che altro un sostegno ai poveri simile al reddito d’inclusione (Rei) varato dal governo Gentiloni. Solo che rispetto a quest’ultimo ha una struttura rozza ed è insostenibile economicamente.
I dazi annunciati da Donald Trump vogliono ridurre il deficit commerciale Usa, riportando produzione e lavori meno qualificati dentro i confini americani. In effetti un recente studio mostra che la globalizzazione ha finora beneficiato maggiormente i lavoratori più istruiti, sia in termini di reddito che di potere d’acquisto. A livello globale, però, le nuove barriere commerciali sull’import di acciaio e alluminio causano un danno di almeno 10 miliardi dollari. I più colpiti: Canada, Ue, Sud-Corea, Messico, Brasile, Russia. Meno la Cina. Deboli le giustificazioni legali presentate da Washington al Wto.
Si fa un gran parlare di flat tax e aumenti di Iva da scongiurare. Il sipario è sceso invece sulle riforme dell’amministrazione tributaria, a partire dall’Agenzia delle entrate. Un peccato: meno imposte e meno evasione arrivano se il fisco ha efficaci strumenti giuridici e tecnici.
Nel nuovo accordo tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil, ci sono novità importanti su busta paga, contrattazione e politiche del lavoro. Le parti hanno trovato soluzioni di equilibrio. Che tuttavia si rivelerebbero poco stabili se il nuovo governo volesse incidere in profondità nel sistema di relazioni industriali. Sullo sfondo pesano problemi strutturali. Come le competenze della forza lavoro troppo basse per le sfide di un sistema produttivo che cambia. Mentre molti laureati sono sovra-qualificati per le mansioni che svolgono.
Infine, come se la caverebbero i pentastellati aspiranti ministri? Un primo assaggio: il loro esperto di turismo dice che le Baleari hanno dieci volte più turisti della Sicilia. Al fact-checking de staging.lavoce.info risulta che avrebbe dovuto dire “sei volte”. La foga retorica porta a esagerare un po’.

Turismo: davvero le Baleari stracciano la Sicilia?

Il fact-checking de staging.lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Alberto Bonisoli (esperto M5s di turismo) sui dati di Sicilia e Baleari. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.

Il Punto

I due aspiranti premier Salvini e Di Maio sono ambigui sull’euro. “Valuta cattiva” per il primo, che vuole rivedere i trattati Ue, mentre il secondo dice che non è il momento di uscirne ma lascia intendere che bisogna cambiarne le regole. E se le regole rimangono come sono o cambiano in modo sfavorevole all’Italia? Sì o no alla moneta unica? Chi andrà al governo troverà, secondo i dati di Silvio Berlusconi, una situazione molto peggiore del 2011, quando lui lasciò Palazzo Chigi. Non è così. Come risulta dal fact-checking de staging.lavoce.info.
C’è poco rosa nel Rosatellum. Questo sistema, che ha introdotto nella composizione delle liste per le elezioni politiche la quasi parità di genere, ha poi consentito solo piccoli progressi nella rappresentanza femminile sia alla Camera che al Senato. Lo abbiamo saputo proprio l’8 marzo. Un altro effetto – scontato – del sistema elettorale è che permette di formare solo maggioranze “contronatura”, tra forze politiche con programmi incompatibili, cioè l’ingovernabilità. Potrebbe invece dare esiti certi l’introduzione di un secondo turno. Non alla francese, ma quasi.
Grandi manovre sulla rete: Disney, Comcast e Fox si contendono Sky, fresca di alleanza con Netflix per il mercato europeo. Siamo all’inizio di una ridefinizione complessiva e radicale del campo da gioco su scala globale – con gli altri player globali Amazon, Facebook, Apple –  che si concluderà solo nei prossimi anni.
Il governo di Pechino prevede per la Cina nel 2018 una crescita del 6,5 per cento, in frenata rispetto al 6,9 dell’anno scorso. All’obiettivo contribuiranno consumi e investimenti ma non sappiamo quanto. Per ora ci indicano solo i settori in cui programmano di diventare leader mondiali entro sette anni.

Quando Berlusconi dà i numeri sulla crisi

Il fact-checking de staging.lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Silvio Berlusconi su povertà, disoccupazione e Neet. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.

Il Punto

SPECIALE 8 MARZO

Nella Giornata internazionale della donna (auguri a tutte!) finalmente registriamo progressi nella riduzione dei divari di genere anche in Italia. Cresce l’occupazione femminile (lavora quasi la metà delle donne in età lavorativa, miglior dato di sempre) e si restringe (poco) al 14,5 per cento la forbice tra le retribuzioni di uomini e donne. Tutto bene? Non proprio. Le differenze di stipendio che rimangono aumentano molto con l’anzianità aziendale e l’età. E la scarsa mobilità verso imprese diverse non aiuta. Ci vogliono politiche incisive per aiutare le donne a conciliare tempo di lavoro e tempo di cura (della casa, dei bambini, degli anziani) che cade ancora sproporzionatamente su di loro. Incredibilmente, la nascita del primo figlio ancora implica una penalizzazione salariale per un periodo fino a 15 anni. Anche per questo l’Italia è fanalino di coda in Europa per nuovi nati. La politica può fare molto per sostenere le mamme lavoratrici o le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano. Per ora non sappiamo cosa i vincitori delle elezioni (M5s e Lega) pensino di questi temi perché in campagna elettorale hanno parlato d’altro: flat tax, reddito di cittadinanza, cancellazione della legge Fornero. Come se le donne non ci fossero.

Pagina 106 di 256

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén