Cambia il clima nelle relazioni industriali. Si parla di un patto tra i produttori che dovrebbe richiamare lo spirito dellaccordo del luglio 93. Molte cose sono cambiate da allora, a partire dal fatto che oggi non sono più possibili “svalutazioni competitive”. E cè maggiore disponibilità nel sindacato a discutere di decentramento della contrattazione, di rappresentanza e di nuove modalità per gestire i conflitti nei servizi pubblici.
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Quante altre Considerazioni finali dovremo ascoltare prima che vengano approvate le nuove norme di tutela del risparmio? A queste è stata aggiunta la riforma delle authorities, in un clima di resa dei conti nei confronti del governatore. Se è questa la ragione del ritardo nella riforma del risparmio, bene tornare a separare le due materie e affidare la discussione dei due testi alle due camere.
Le imprese stanno pagando un costo molto elevato alla mancata riforma. Può l’iniziativa di Unicredit — finanziamenti a lungo termine senza garanzia per le imprese che aumentano il loro capitale — favorire la ricapitalizzazione delle nostre imprese? Molto dipenderà dai criteri di selezione adottati e dai mezzi finanziari che verranno messi in campo.
Speriamo non sia solo propaganda
Montezemolo, nel suo discorso di investitura, sostiene che la piccola impresa italiana deve crescere. Ma quali sono le cause del nanismo delle nostre imprese? Documentiamo la carenza di innovazione nell’industria, lamentata nell’intervento del nuovo Presidente di Confindustria. Non è solo un problema di specializzazione produttiva: anche nei settori high-tech si investe poco in Ricerca e Sviluppo.
C’è nervosismo sul funzionamento della Borsa elettrica. Fatti un po’ di conti la situazione non è poi così malvagia, ma questo non significa che qualcuno non se ne stia approfittando.
Crisi Alitalia. Non se ne parla più, ma il problema resta. Qualunque sia il piano per rilanciare la compagnia aerea, Malpensa faticherà a rientrarvi. E se la proponessimo a qualche compagnia estera? Se non nasce qualcosa di serio in Italia…
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Si e’ concluso il tormentato iter della legge Gasparri. Probabilmente non ridurra’ la concentrazione nel mercato televisivo ne’ aumentera’ il pluralismo.
Rimane sostanzialmente invariata la struttura del
settore, caratterizzato da un duopolio dove i due operatori controllano circa il 90 per cento del mercato di
riferimento.
Il digitale terrestre fara’ aumentare il numero teorico dei canali senza modificare le quote di mercato.
Si accentua la dipendenza della Rai dalla politica. Eppure negli altri paesi europei non mancano esempi di come sia possibile garantire
l’autonomia delle emittenti pubbliche dal Governo ed evitare un’accentuata deriva commerciale.
Continua la discussione sul Codice deontologico per il trattamento dei dati personali
utilizzati per scopi statistici e scientifici.
Ultima puntata della pubblicazione delle schede in
vista delle elezioni europee. E’ il turno di quelle su universita’ e ricerca e politiche dell’ambiente. Presto
tabelle riassuntive per i nostri lettori
La valutazione del sistema scolastico è uno dei cavalli di battaglia del ministro Moratti. Bene. Ma molte iniziative attuate sin qui dal ministero si muovono nella direzione opposta: si insediano le commissioni interne per l’esame di maturità, si affida la valutazione delle abilità agli insegnanti (una specie di autovalutazione) anziché a test e riscontri obiettivi, come avviene all’estero. Se si volesse valutare davvero il sistema scolastico bisognerebbe per prima cosa occuparsi di raccogliere dati sugli esiti sul mercato del lavoro degli studenti di diverse scuole. A proposito, c’è una buona notizia di cui nessuno parla: dopo una lunga gestazione è stato sottoscritto il codice deontologico per l’accesso ai dati a scopi scientifici. Non pochi limiti, ma un buon punto di partenza.
Continuiamo la pubblicazione delle schede in vista delle elezioni europee. E’ il turno di quelle sul coordinamento delle politiche fiscali e sociali a livello europeo.
Lavoce.info si è solo saltuariamente occupata della vicenda irachena dati i suoi risvolti principalmente geopolitici e militari. Ma alla vigilia dellincontro di Berlusconi con Bush, tappa chiave nel coinvolgimento del nostro paese nella guerra in Iraq, abbiamo voluto interpellare alcuni testimoni privilegiati e cercare di stabilire, a partire dalle loro risposte, quale sia il potere contrattuale del nostro premier al cospetto del presidente degli Stati Uniti.
Entrambe le riforme dell’Irpef oggi in discussione nella maggioranza favoriscono soprattutto coloro che hanno redditi superiori ai 50mila euro. E le perdite di gettito sembrano superiori alle previsioni.
Continuiamo a pubblicare le risposte alle schede in vista delle elezioni europee. E´ la volta delle Politiche sullimmigrazione e dei Mercati Finanziari.
Giuseppe Pennisi risponde ad Andrea Prat sulla Torino-Lione. La controreplica dell’autore.
Il Governo pone la fiducia sulla riforma della previdenza. Ma la riforma entrerà in vigore solo nel 2008. Nel frattempo cè il rischio di alimentare fughe verso le anzianità, nonostante quanto riportato dai giornali e sostenuto dal Presidente dellInps in questi giorni.
La scossa al nostro sistema economico puo’ venire da un’accelerazione delle innovazioni. A confronto con i partner europei, produciamo pochi brevetti, e di scarso valore. E l’Europa sfigura rispetto a Giappone e Usa, anche se sta recuperando. Servirebbe uno sforzo maggiore, e invece si investe su infrastrutture inutili. A proposito: facciamo un po’ di conti sull’alta velocità tra Torino e Lione.
Proprio sui temi della competitività e della concorrenza, alcuni partiti e coalizioni rispondono (grazie!) alle nostre domande in vista delle elezioni europee.
A un mese dal voto per le europee, cominciamo a pubblicare le risposte a quesiti centrali in queste elezioni, ma elusi dalla campagna elettorale. Quattro liste hanno sin qui voluto compilare le nostre prime due schede, quelle sul Bilancio dell’Unione e sulla Costituzione europea. Ringraziamo gli autori di queste risposte e speriamo che nuove liste si aggiungano. Giovedì la prossima puntata, sulle politiche della concorrenza e del commercio estero.
Con due mesi di ritardo esce la Trimestrale di Cassa. Conferma le valutazioni della Commissione Europea sul grave stato dei nostri conti pubblici. E perché tanta attesa quando si mantengono le stesse ipotesi della Finanziaria?
Mentre a Melfi i lavoratori votano sull’accordo raggiunto con l’azienda, proponiamo di istituire un salario minimo intercategoriale. Un modo per facilitare il decentramento della contrattazione e proteggere i lavoratori meno tutelati e rappresentati.
Secondo il governo, ingenti risorse (che non ci sono) saranno destinate a ridurre l’imposta sul reddito. E chi non ha reddito? In Italia i poveri sono oltre 7 milioni e tra questi circa 3 milioni sono poverissimi. Negli altri Stati europei esistono schemi di reddito minimo garantito. Da noi nulla. Eppure la spesa sarebbe sostenibile. La Finanziaria 2004, cancellando le sperimentazioni precedenti, ha istituito un Reddito di ultima istanza, senza stanziare risorse e delegandone in pratica l’attuazione alle Regioni.
Cerchiamo almeno di capire cos’è questo strumento, ancora virtuale.
Anche per l’assistenza agli anziani non autosufficienti, il disinteresse è totale. Eppure nei prossimi anni, la maggiore longevità e il calo delle nascite renderanno il problema insostenibile per le famiglie. Per poveri e anziani non autosufficienti c’è bisogno dello Stato: la famiglia, il volontariato e gli enti locali non possono farcela da soli.
Un uomo solo alla guida di Alitalia. Ma non c’è ancora un piano industriale. Una delle ipotesi sul tappeto è che sia salvata dai suoi dipendenti. I precedenti (United Airlines) non sono però confortanti.
Il Governo è costretto dalla Corte costituzionale a rivedere la legge Bossi-Fini sull’immigrazione. E concede piena libertà di ingresso solo ai lavoratori autonomi provenienti dai nuovi membri della Ue. Non tarderanno a orientarsi nei meandri del nostro mercato del lavoro in attesa della prossima sanatoria. E’ il momento di ripensare in modo coerente all’intera gamma di politiche di immigrazione nel nostro paese, a partire dalle norme sulla cittadinanza, dando priorità all’assimilazione degli immigrati.
Affiora nel nostro paese una maggiore attenzione ai problemi del sottosviluppo. Un tema gravemente ignorato dalla stampa italiana, a differenza che in altri paesi occidentali. Cosa fare per l’Africa? Non è solo una questione di risorse.
Cosa succede ai nostri conti pubblici? Ce lo dirà la Trimestrale di cassa di marzo, che giace in un cassetto da settimane. Doveva uscire prima di Pasqua…