Luci e ombre dal mercato del lavoro italiano. Continua a crescere, anche se rallenta, l’occupazione. Diminuisce il tasso di disoccupazione. Ma cala anche il rapporto fra occupati e popolazione in età lavorativa, l’indicatore su cui ci siamo impegnati a Lisbona e che conta per la crescita del reddito pro-capite. Prematuro tracciare un bilancio sulla riforma Biagi a un anno dalla sua approvazione, soprattutto perchè l’Istat non ha ancora reso disponibili i dati sull’andamento occupazionale delle diverse tipologie contrattuali. Ma il lavoro dipendente cresce meno di quello autonomo: non sembra perciò esserci stato il travaso dalle collaborazioni coordinate e continuative al lavoro dipendente. Mentre il part-time è in diminuzione. E molti aspetti importanti della riforma permangono inapplicati.
I nuovi posti di lavori creati sono a bassa produttività. Serviranno gli incentivi all’acquisto di computers ad aumentare la produttività? Legittimo nutrire qualche dubbio in merito.
Tra una newsletter e l’altra abbiamo pubblicato interventi sul decreto 56/2000 che serve a ripartire le risorse fra le Regioni e sul modo con cui va correttamente attuato.
Aggiornamenti sull’attualità:
Alitalia: bene così, ma non facciamoci illusioni
La Turchia e l’Unione di Stefano Manzocchi, 1-10-2004
Quando l’Europa non è più di moda di Giancarlo Perasso, 1-10-2004