La Corte costituzionale boccia il doppio turno e salva il premio di maggioranza per il partito che arriva almeno al 40 per cento. Restano le candidature multiple ma affidando la scelta del candidato eletto in più di un collegio a sorteggio. La coesistenza con il sistema di voto per il Senato.
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La Corte costituzionale si pronuncia sull’Italicum. Sentenze di questo tipo si basano però sulla congruenza rispetto a principi fondamentali e non specificano i criteri politici sui quali una legge elettorale dovrebbe fondarsi. Cosa accadrebbe se l’Italicum non fosse dichiarato incostituzionale.
Sembra ormai certa l’istituzione di una commissione d’inchiesta sui casi del Monte dei Paschi e di altre banche. È solo l’ultima di una lunga serie di commissioni attraverso le quali il parlamento ha indagato su fatti e misfatti della nostra storia. La sua efficacia dipenderà da diversi fattori.
Dopo il risultato del referendum, cosa cambia per le province? Non ci saranno particolari effetti sul piano ordinamentale, con le città metropolitane pienamente legittimate. Ma resta un conflitto tra l’ente pubblico non territoriale della riforma Delrio e l’ente locale definito dalla Costituzione.
La probabilità che il prossimo anno un grande paese dell’Unione Europea sia governato da una formazione euroscettica o che vi si svolga un referendum sull’euro è significativa. I cittadini continuano ad apprezzare la moneta unica, ma le istituzioni europee vanno riformate in senso democratico.
Camera e Senato non hanno mai avuto leggi elettorali identiche. Con quali effetti sui risultati? Il proporzionale ha minimizzato le possibili differenze, il premio di maggioranza su un impianto proporzionale le ha esasperate. Quando è nato il problema delle maggioranze diverse tra le due camere.
I risultati del referendum costituzionale sono legati più a ragioni politiche e sociali che a valutazioni sul merito della riforma: un segnale importante per le forze politiche. Analisi di un voto disomogeneo territorialmente e socialmente, influenzato dalla condizione occupazionale e reddituale.
Il risultato del referendum costituzionale ci consegna un parlamento bicamerale eletto con due leggi diverse e non soddisfacenti. La via d’uscita potrebbe essere una variante semplificata della proposta del Movimento 5 Stelle per la Camera e il ripristino del collegio uninominale per il Senato.
La riforma della pubblica amministrazione resta al centro delle priorità del governo. Spetterà al riconfermato ministro Madia portarne a termine l’attuazione, un compito più semplice se si accoglieranno suggerimenti e consigli, anche per correggere qualche difetto.
Se si votasse oggi Camera e Senato sarebbero eletti con due leggi molto diverse fra loro. Non solo il paese si ritroverebbe in una situazione di stallo politico e legislativo, ma un parlamento con maggioranze sistematicamente difformi presenterebbe anche serissimi indizi di incostituzionalità.