Bruschi addii ai vertici di Generali e Luxottica: lasciano gli amministratori delegati. Le cause sono oscure nel primo caso, come è tradizione a Trieste. Sono invece chiare per quanto riguarda Luxottica, dove siamo al terzo cambio in pochi mesi. A soffrirne è l’immagine italiana nel mondo.
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Il consiglio di amministrazione deve gestire una società nell’interesse di questa o degli azionisti? Perché talvolta divergono parecchio, in particolare nelle Opa. Il Cda deve essere una sorta di tutore con il compito di agire a vantaggio dell’impresa che non può decidere in proprio.
Il passaggio di Intesa San Paolo al monistico ha riaperto il dibattito su pregi e difetti dei diversi sistemi di governance. Difficile dire in assoluto qual è il migliore, ma il monistico ha costi inferiori ed è più snello, come confermano gli studi statistici. Mossa nell’interesse degli azionisti.
La più grande banca italiana ha scelto di passare da un sistema di governance di tipo duale a uno di tipo monistico. Ma i pregi di quest’ultimo sono forse sopravvalutati, esaltati da una cattiva applicazione del duale nel nostro paese. Confusione di ruoli e interessi dell’impresa e degli azionisti.
La sintesi dell’operazione Maranello è nel voto multiplo, che è la plateale negazione dell’interesse degli altri azionisti. Exor avrà così il controllo su Ferrari, sfilandolo a chi già lo detiene: la stessa Fca. Shopping di giurisdizioni per il preludio all’uscita dal controllo di Fiat-Chrysler.
Il dibattito sulla corporate governance ha ripreso vigore con il recente passaggio di Banca Intesa dal sistema dualistico a quello monistico. Anche il regolatore dovrebbe intraprendere nuove strade per rivedere la disciplina di quel modello e favorirne la diffusione nelle società quotate.
Abolire il capitale sociale minimo non sembra una grande idea. Intanto perché gli argomenti di chi sostiene la sua inutilità non sono del tutto convincenti. Quanto al modello statunitense, si fonda su una giustizia civile molto più veloce. Semmai è un istituto che andrebbe rivisto e riformato.
Con l’Investment Compact si sono estesi alle piccole imprese innovative gli interventi previsti nel 2012 per le start-up. Tra questi sono compresi crowdfunding e varie deroghe al diritto societario. I contraccolpi sulle srl e su tutto il diritto societario potranno essere forti.
La legge n. 33/2015 impone la trasformazione in società per azioni di dieci banche popolari, determinate sulla base del loro attivo. La norma lascia molti dubbi, a partire dalla presunta superiorità del modello spa. I meriti delle banche del territorio nella crisi e le sofferenze delle “grandi”.
Dal punto di vista industriale, il matrimonio tra Pirelli e ChemChina ha una logica chiara. E l’obbligo di Opa è una buona notizia per il funzionamento del mercato azionario e per i piccoli azionisti. “Italianità” garantita nel breve periodo, ma poi tutto dipende dalla competitività del paese.