Più che alla “quantità”, occorre pensare a una corretta “qualità” della rappresentanza in Europa. Anche perché dal 2009 il processo di codecisione, che mette sullo stesso piano Parlamento europeo e Consiglio, diventerà la regola dell’Unione. Invece di impegnarsi nella battaglia per il numero dei nostri parlamentari, il governo avrebbe fatto meglio a occuparsi della legge elettorale italiana per le elezioni europee che genera un tasso di rotazione della delegazione troppo elevato e non premia l’attività parlamentare nell’ultimo anno di mandato.