Per dare sollievo ai consumatori gravati dal caro bollette si potrebbe applicare un tetto personalizzato per le diverse fonti energetiche nel mercato elettrico. Andrebbe prevista anche una modifica della regola che fissa il prezzo dell’energia.
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Il nucleare è tornato nell’agenda politica, ma ancora la divide. Nei programmi elettorali si ritrova un ampio ventaglio di opinioni, con diversificazioni anche all’interno delle stesse coalizioni. Un segnale positivo è l’attenzione di tutti alla ricerca.
Contro il caro energia la soluzione sembra essere il “disaccoppiamento” tra prezzo del gas naturale e quello dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Le tre proposte avanzate hanno pregi e difetti. Ma nessuna è a costo zero.
Oltre a cercare fonti di approvigionamento energetico alternative, per combattere la crisi energetica è importante puntare sul risparmio. Su questo, la Germania sta facendo molto meglio dell’Italia.
Prorogare il taglio alle accise sui carburanti oltre il 5 ottobre non sarebbe una buona idea: si dovrebbe puntare a proteggere le fasce più deboli della popolazione dall’inflazione e ad accelerare la transizione ecologica
L’attuale crisi energetica è essenzialmente una crisi europea. La risposta deve quindi essere europea. E deve agire sia sul fronte industriale sia su quello fiscale. Per abbassare i prezzi oggi e avere soluzioni sostenibili domani.
Da anni si dibatte sul potenziale ruolo dell’Italia quale collettore e via di trasporto del gas dal Mediterraneo all’Europa. La crisi ucraina potrebbe accelerare questo processo, favorendo lo sviluppo economico del nostro paese e l’affrancamento dell’Europa dal gas russo.
L’Assemblea generale dell’Onu ha riconosciuto come diritto umano l’accesso a un ambiente salubre. È un passo fondamentale per affrontare la crisi planetaria dovuta a cambiamento climatico, perdita della biodiversità e inquinamento degli ambienti naturali.
Il Giappone ha chiuso le sue centrali nucleari nel 2011, dopo l’incidente di Fukushima. Oggi quella decisione è rimessa in discussione. Un ritorno di Tokyo al nucleare avrebbe ripercussioni sulle emissioni di gas serra e sui mercati energetici globali.