Lavoce.info

Autore: Desk Pagina 65 di 196

Il desk de staging.lavoce.info è composto da ragazzi e ragazze che si occupano della gestione operativa del sito internet e dei social network e delle attività redazionali e di assistenza alla ricerca. Inoltre, sono curati dal desk il podcast e le rubriche del fact checking, de "La parola ai grafici" e de "La parola ai numeri".

Il Punto

Libra, la criptovaluta di Zuckerberg, sarà potenzialmente una nuova moneta. Con un valore basato su un paniere di valute e oltre 2 miliardi di possibili utilizzatori. Ma come tutte le monete dovrà guadagnarsi la fiducia degli utenti. Servirà regolamentarne la creazione per ridurre i rischi per i suoi detentori, forse tutti noi.
La risposta del governo italiano a Bruxelles è ricca di critiche all’architettura dell’Europa e povera di contenuti di dettaglio sulle misure da adottare per il 2019 e – soprattutto – per il 2020 per evitare la procedura di infrazione. Si vede che qualcuno nel governo vuole lo scontro. Un aiuto implicito a un’Italia che collabori verrebbe dai nuovi interventi della Bce su tassi e Qe che potrebbero arrivare in assenza di miglioramenti significativi della congiuntura. Ne ha parlato il presidente uscente della Bce Mario Draghi. Con quella della banca centrale, in autunno ci sono altre tre presidenze europee da rinnovare: Commissione Ue, Parlamento, Consiglio europeo. Le scelte dipendono dalla persona, dal suo colore politico e dalla sua nazionalità. Vediamo come è andata in passato.
Tra le magagne che saltano fuori dal reddito di cittadinanza – misura costruita in fretta in vista del voto Ue – c’è anche il modo iniquo in cui sono trattate famiglie con affitti diversi, nuclei con lo stesso affitto e perfino nuclei in affitto identici ma destinatari di pensione di cittadinanza. Eppure la soluzione sarebbe semplice.
In Italia continuiamo ad applicare limiti di esposizione ai campi elettromagnetici più alti rispetto agli altri paesi Ue. Se fino a ieri su temi non del tutto esplorati siamo stati più che scrupolosi, oggi potremmo aggiornare le regole tenendo conto dei progressi scientifici e dell’arrivo della tecnologia 5G.

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Il Punto

Nel suo discorso di inizio anno all’American Economic Association, il presidente uscente Olivier Blanchard ha suggerito che, se i tassi di interesse sono bassi, deficit e debiti pubblici sono poco dannosi. Musica per le orecchie di sovranisti e keynesiani duri e puri di tutto il mondo. Una tesi ardita che proviamo a smontare.
L’ultima di Salvini per far tornare i conti è quella di far emergere i contanti che gli italiani tengono nelle cassette di sicurezza o sotto il materasso: 100 miliardi di euro, si stima. La sanatoria (solo di reati tributari!) porterebbe qualche vantaggio economico e la solita, generosa dose di ingiustizia. Con serie difficoltà di attuazione.
Sul reddito di cittadinanza la vera questione non è se le 674 mila richieste siano tante o poche ma quanti, pur avendo i requisiti, non lo domandano. La verità è che i più poveri – meno informati e con meno “relazioni” – sono scoraggiati dai meccanismi che escludono i comuni, cioè gli enti più informati sul disagio economico e sociale.
Come sarà Libra, la criptovaluta che Mark Zuckerberg lancia in queste ore su Facebook e WhatsApp? Utile una moneta internazionale, stabile, capace di circolare, al servizio degli scambi. Ma il controllo di un colosso tecnologico privato a vocazione monopolistica desta fondate inquietudini.
Mentre 150 tavoli di crisi aperti richiedono l’attenzione attiva del ministro del Lavoro, diverse altre imprese si aggregano per rafforzarsi sul mercato. Passi per superare la frammentazione dell’industria italiana, un tempo considerata fattore positivo di flessibilità, oggi ostacolo strutturale alla crescita.

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Il Punto

Sono scesi a 53 miliardi (erano 91 nel 2012) i debiti della pubblica amministrazione verso i fornitori. E, grazie a una direttiva Ue recepita dal governo Monti, si sono anche ridotti i tempi medi di pagamento. In tutto questo – come ricordato anche da Christine Lagarde – nulla c’entrano i minibot, l’arma di distrazione di massa della settimana.
A Osaka il prossimo G20 sotto la presidenza giapponese prova a rilanciare il multilateralismo picconato tutti i giorni da Donald Trump. Un’impresa da samurai. È giusto chiedersi se e quanto possa fare il forum dei 20 decisori che rappresentano oltre l’80 per cento del Pil e del commercio mondiale e due terzi della popolazione del mondo. In ogni caso, l’Italia è ultima del gruppo nel rispetto degli impegni condivisi.
All’età di 79 è mancato Martin Feldstein, a lungo professore ad Harvard, capo dei consulenti economici del presidente Reagan, pioniere nell’uso dei dati per analizzare questioni di politica economica. Rimarrà come rifondatore del National Bureau of Economic Research, un modello per gli istituti di ricerca di tutto il mondo.
Dei 40 miliardi all’anno che oggi lo stato spende per l’istruzione, 12 o 13 saranno trasferiti a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna che vogliono il federalismo differenziato anzitutto nella scuola e università. A meno che non si ridiscuta la devoluzione di tale materia per alcuni buoni motivi economici, sociali e culturali.

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Il Punto

Nell’ultimo anno lo spread tra i tassi sui titoli pubblici italiani e tedeschi è salito più di 100 punti base. Per ora famiglie e imprese – malgrado le perdite di valore dei loro portafogli – non ne hanno sentito gli effetti sul costo del denaro perché le banche, quando prestano, usano la liquidità immessa dalla Bce. Ma la tassa occulta c’è e verrà fuori. Peccato perché proprio adesso il sistema bancario tira un po’ il fiato dopo gli anni neri dei crediti inesigibili, come ha spiegato il governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Per risolvere il problema servono operatori specializzati che si impegnino in una gestione attiva dei crediti, senza limitarsi al loro recupero. Due esperienze europee indicano come fare.
Concluso il secondo turno elettorale di una parte piccola ma significativa dei comuni italiani, vedremo se anche stavolta si è ripetuto il solito fenomeno: solo un quarto degli elettori utilizza l’opzione di voto con doppia preferenza differenziata per genere. Così le donne elette rimangono minoranza. Abbiamo invece dati freschi dell’Agcom (Autorità per le comunicazioni) sui tempi televisivi delle liste in corsa per il Parlamento Ue. Sorpresa: i due partiti di governo mostrano un indubbio vantaggio. E poi la legge sulla par condicio sta diventando un colabrodo nell’era dei social network.
I governatori che reclamano per le loro regioni il federalismo differenziato partono dal presupposto che oggi Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna siano penalizzate in termini pro capite nell’allocazione della spesa pubblica. Un’analisi accurata dell’universo dei dati regionali mostra che ciò non è poi così vero.

Pietro Ichino risponde ai commenti al suo articolo “La Cassazione e il Jobs act”.

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Il Punto

L’abitudine dei governi italiani di non rispettare le regole europee sul debito è cronica. Ma stavolta mancano le attenuanti del passato e in più il governo annuncia piani che porterebbero il deficit oltre il 3 per cento. Per questo la Ue ha avviato la procedura d’infrazione, evitabile solo trattando e mettendo da parte gli slogan. Come soluzione al macigno del debito, esponenti della Lega tornano a proporre i minibot. Comunque li si rigiri, sono altro debito dello stato, contabilizzato o no. Chi li vuole li immagina come una moneta aggiuntiva all’euro. Ma – forse, chissà – meno affidabile della valuta europea e, in più, illegale. Come ha ricordato Mario Draghi nella sua conferenza stampa, a fianco di commenti ad ampio spettro sui temi caldi del momento.
Certo non è la scuola la voce di costo in cui si sprecano soldi pubblici. Come in passato anche il governo “del cambiamento” non vede l’istruzione come una priorità. Una delle poche cose fatte è la – mal pensata – abolizione del tirocinio per gli insegnanti. Mentre il federalismo differenziato aumenterebbe le disuguaglianze tra gli studenti.
C’è un aspetto del reddito di cittadinanza di cui si discute poco: aumenta in modo strutturale il tasso di disoccupazione. Perché chi ne beneficia e non ha un posto di lavoro (anche la casalinga, anche il Neet) viene classificato come disoccupato, partecipante virtuale al mercato del lavoro.
De André cantava “dal letame nascono i fior” e se non sono proprio fiori ciò che esce dal riciclaggio dei rifiuti (dai pannolini alle deiezioni animali) poco ci manca perché si producono beni utili, senza sprecare nulla. In questo settore fortemente regolato, però, serve coordinare tra loro norme Ue, italiane e regionali.

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Il Punto

I politici imprenditori della paura hanno costruito una barriera tra realtà e percezione dell’immigrazione e convinto gli italiani che gli stranieri rubano loro il lavoro, sfruttano il loro welfare, portano malattie e criminalità. Non è così: una migrazione governata crea lavoro, più servizi, meno debiti pro capite. E può finanziare il nostro stato sociale. Di globalizzazione e nazionalismi si è parlato al Festival dell’Economia di Trento, che ha visto una bella partecipazione anche ai Forum organizzati da staging.lavoce.info. Ne proponiamo i video.
La bassa crescita dell’Italia è cominciata oltre 20 anni fa e, a questo punto, fare più debiti peggiora soltanto i conti pubblici. Lo ha detto nelle sue “considerazioni finali” il governatore di Bankitalia. Aggiungendo che, non potendo fare a meno dell’Europa, dovremmo contribuire a farla funzionare meglio.
Dopo il boom dell’anno scorso, i fondi Pir – piani individuali di risparmio – creati per far arrivare i soldi delle famiglie alle Pmi in cambio di vantaggi fiscali, hanno subito una battuta d’arresto. A causa di nuovi paletti inseriti nell’ultima legge di bilancio che li rende più rischiosi e meno attraenti. Ma forse ora potranno ripartire.
Se il governo vuole essere “del cambiamento”, un terreno per dimostrarlo è quello della amministrazione fiscale. Ma il nuovo non arriva con la “pace fiscale”, cioè facendo passare il debitore di imposte come un perseguitato e chi deve riscuotere le tasse per la collettività come un vampiro succhiasangue.
Nella guerra commerciale Usa-Cina con la contesa Google-Huawei entrano la geopolitica e la tecnologia. Dall’America si vuole frenare il quasi-monopolio cinese nelle “terre rare” indispensabili per produrre parti di hardware ma anche il vantaggio sviluppato dalla società cinese sul nuovo standard di comunicazione 5G.
Scucendo 330 milioni di euro per meno del 10 per cento di Prosiebensat1, Mediaset diventa primo azionista di una delle maggiori tv tedesche. Un’operazione difficile e rischiosa ma con un obiettivo ambizioso: sedere a pieno titolo al tavolo con i nuovi grandi e consolidati operatori globali.

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Il Punto

A un anno dall’insediamento del governo gialloverde e mentre è ripreso il traffico di “letterine” tra Roma e Bruxelles abbiamo raccolto gli articoli che tracciano il bilancio di un “anno di cambiamento” in un Dossier, tema per tema. Di questi 12 mesi spiccano gli impegni non mantenuti del contratto Lega-M5s. Dalla mancata riforma della flat tax per imprese e persone al rinvio di una decisione sulla Tav, dal dimezzamento degli stipendi dei parlamentari (primo atto promesso da Di Maio) all’abolizione delle più “antiche accise che gravano sulla nostra economia” (copyright Salvini), la lista del “non fatto” è lunga. Il capitolo della lotta all’evasione fiscale, annunciata – come fa ogni governo – per motivi di giustizia e di bilancio, registra provvedimenti assenti o contraddittori. Sostanzialmente in continuità con il passato. Ma con un ritorno a grande richiesta (di chi non ha pagato le tasse): il solito condono. Per migranti e rifugiati, sui quali il leader della Lega si è espresso con parole e gesti sopra le righe, è arrivato il primo decreto sicurezza per ridurre il numero degli stranieri accolti e che invece potrebbe creare tanti nuovi irregolari. Mentre i rimpatri e gli altri obiettivi indicati non sono stati nemmeno sfiorati.
Da ieri e per tre giorni a Trento si festeggia l’economia, i suoi metodi di analisi e i tanti temi che una scienza sociale consente di affrontare. Ci saremo anche noi de staging.lavoce.info: veniteci a cercare, cari lettori, nei forum da noi organizzati e negli incontri che vedono coinvolti i nostri redattori. Tra i tanti temi trattati ce n’è uno speciale evergreen per chi si è stufato delle contrapposizioni ideologiche. Tra stato e mercato serve un terzo pilastro identitario, la comunità dei cittadini – uniti da reti umane reali. Ne discute nell’evento conclusivo del Festival dell’economia e in un libro appena uscito l’economista Raghuram Rajan. A Trento si parlerà anche dei tanti giovani che lasciano l’Italia, molto spesso con alti livelli di istruzione: vanno a lavorare in altri paesi e non tornano. Ma ci sono proposte per rendere il “brain drain” proficuo per il paese.

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Un anno di governo Lega-5stelle

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Nel weekend in cui gli europei andavano alle urne, Fca e Renault hanno quietamente messo le basi per un grande accordo nel settore automobilistico. L’idea di aggregare un gruppo da oltre 6 milioni di auto prodotte era una fissa di Sergio Marchionne. Vediamone opportunità e rischi, tra cui quello politico.
Dal nuovo Parlamento europeo può nascere la spinta per un rinnovamento della Ue. Perché le maggioranze tradizionali (Popolari e Socialisti) dovranno allargarsi a Verdi e Liberali. Anche per evitare che tra cinque anni i sovranisti oggi in ascesa diventino maggioranza o rompano in due l’Unione. Con il voto di domenica la Lega ha dimezzato i consensi del M5s e si è affermata come partito nazionale. Ma sul programma di Salvini incombe una possibile multa per debito eccessivo e la necessità di trovare alleati e potere negoziale in una Ue che finora ha attaccato un giorno sì e l’altro pure. E sull’interno dovrà coniugare interessi divergenti tra Nord e Sud. Il voto Ue ha lasciato una situazione anche più confusa di prima nel Regno Unito. Il frullato di media scandalistici, populisti disonesti e ingenui esponenti di una sinistra nostalgica rischia di portare a Downing Street l’estroso hard-brexiter Boris Johnson. Che però sembra non godere del necessario consenso parlamentare.
Di multinazionali e sviluppo locale come anche della nuova Europa si parlerà al Festival dell’Economia di Trento nei forum organizzati da staging.lavoce.info. Vi aspettiamo numerosi.
Proseguiamo con il bilancio di un anno di governo Lega-M5s con una delle sue misure caratterizzanti: quota 100. Attivata in tutta fretta prima del voto per le europee, è un regalo ai lavoratori maschi under 65. Anticipano la pensione, con uno sconto, a spese dei più giovani. Alla riforma di alcune norme del mercato del lavoro il vicepremier Di Maio aveva messo mano con il “decreto dignità”. In un anno ha rallentato la crescita degli occupati, è salita la quota dei nuovi contratti a tempo indeterminato e c’è un ritorno delle (finte?) partite Iva. Per ora l’annunciata fine del precariato non si è vista. Solo adesso, invece, si pensa a provvedimenti per le famiglie con un assegno unico che assorba altri sussidi – basato su un Fondo per le politiche della natalità finanziato con le risorse che avanzano dal reddito di cittadinanza –  e con la detraibilità fiscale delle spese per pannolini, sempre grazie ai risparmi dal Rdc. Tutti da verificare.

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“Un’Europa più vicina ai cittadini”: facile a dirsi, difficile a farsi. Un modo concreto potrebbe essere quello concentrare ed etichettare i fondi Ue che finanziano programmi sociali anziché disperderli. Costruendo un’Unione sociale che armonizzi i welfare nazionali per dare protezione a tutti gli europei. Concludiamo così il confronto – raccolto in un comodo Dossier – su cosa fa e cosa potrebbe fare la Ue in vista del voto di domenica per il Parlamento di Strasburgo. Anche di questi temi si parlerà al Festival dell’Economia di Trento tra giovedì 30 maggio e domenica 2 giugno. Nei quattro giorni tutti a discutere anche con molti autori de staging.lavoce.info.
Assenti ingiustificati alle riunioni internazionali o messi a margine, i tre leader e il ministro degli Esteri del governo “del cambiamento”, dopo un anno non hanno messo a segno un solo obiettivo di politica estera. Meglio è andato tra mille difficoltà e insuccessi l’outsider Giovanni Tria. Proprio il governo che ha il capo della Lega come azionista che fa la voce grossa non ha portato a casa neanche il federalismo differenziato per Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Dopo tanti rinvii è tornato fuori. Ma non si capisce come sarà finanziato e che ruolo avrà il Parlamento nel trasferimento delle competenze.
Sarà lo spirito dei tempi, ma c’è aria di fronda nella magistratura verso il Jobs act. La Cassazione interpreta le norme sul licenziamento come se ci fosse ancora il lavoratore inamovibile dal suo “posto fisso”, anche nel caso di illeciti. Legittimo dubitare che questa fosse la volontà del legislatore.
Le domande per il reddito di cittadinanza sono molto meno di quanto atteso. Soprattutto perché i requisiti richiesti agli stranieri li tengono lontani da questo sussidio. Alla faccia di quanto scrive la Costituzione che vieterebbe le discriminazioni.
La banda larga favorisce sensibilmente la crescita di fatturato e produttività (non dell’occupazione) delle imprese. Lo dice uno studio pilota sull’installazione di internet veloce nelle zone rurali del Trentino.

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